Il mercato del lavoro italiano è stato negli ultimi anni profondamente modificato e semplificato sia dal punto di vista delle competenze istituzionale tra i vari livelli di governo (centrale e territoriale) sia dal punto di vista delle regole

Il processo di riforma strutturale del mercato del lavoro è stato anche il risultato delle sollecitazioni europee. Nel rispetto del principio di sussidiarietà, infatti, la gestione dei servizi, offerti ai cittadini, e l’individuazione delle misure di politica attiva per l’occupazione sono state delegati alle Regioni e agli Enti territoriali in modo da rispondere meglio alle esigenze effettive del territorio.

La Direzione Generale del mercato del lavoro ha mantenuto compiti prettamente strategici e di indirizzo, tra cui il coordinamento, il monitoraggio e la valutazione degli interventi sul territorio.
Per garantire un sistema nazionale omogeneo, la Direzione Generale fissa le priorità nazionali e le linee operative da attuare, nel rispetto comunque delle diversità e delle autonomie territoriali. Ma tale riforma non è stata solo una ridefinizione di ruoli e competenze tra istituzioni bensì una modifica profonda del sistema. I vecchi Uffici di collocamento, infatti, ormai non più idonei a rispondere alle necessità del mercato del lavoro, sono stati sostituiti dai nuovi Servizi pubblici per l’impiego, di competenza delle Province, e sono stati riorganizzati per diventare soggetti erogatori di servizi connessi all’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Allo stesso tempo, a partire dal 2003, sono stati riconosciuti nuovi soggetti di intermediazione: le Agenzie private del lavoro, Università, gli Istituti scolastici, le Camere di Commercio, i consulenti del lavoro, gli Enti bilaterali, ecc.
Si tratta di nuovi soggetti che, a seguito di apposita autorizzazione del Ministero, possono svolgere attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. In questo modo è stato superato il concetto di monopolio pubblico del collocamento e si è affermata la cultura del servizio all’utente e della possibilità dello stesso di scegliere la qualità del servizio.

L’ampliamento dei soggetti erogatori stimola gli stessi a migliorare i propri servizi a beneficio degli utenti che ne usufruiscono. Per dare trasparenza a questo sistema complesso è stato creata la Borsa Continua Nazionale del Lavoro (BCNL) che rappresenta un network nazionale attraverso il quale collegare i sistemi informatici regionali e creare una rete tra tutti i soggetti del mercato del lavoro. Questo sistema garantisce ai cittadini la trasparenza e la completezza delle informazioni sul mercato del lavoro in tutto il territorio nazionale.

Nel contesto della riforma in atto, gli ambiti di intervento della Direzione generale del mercato del lavoro sono:

Il sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro;
Le politiche e i percorsi di inserimento nel mercato del lavoro;
Le politiche e gli interventi di occupazione per specifici target svantaggiati (immigrati, detenuti, soggetti portatori di disabilità, ecc.);
Politiche e interventi per le pari opportunità tra uomini e donne e la conciliazione tra vita familiare e lavorativa;
Interventi per far emergere il lavoro non dichiarato;
Stimolare la mobilità territoriale e professionale;
Incentivare lo sviluppo locale coinvolgendo i vari attori economici, sociali e istituzionali;
Individuare interventi per facilitare l’inserimento occupazionale dei giovani;
Creare il network tra tutti i soggetti che operano nel mercato del lavoro per scambiare buone pratiche, rafforzare le sinergie e migliorare la qualità dei servizi offerti. (www.lavoro.gov.it )