Elaborato dai Ministri del Lavoro e dell’Istruzione il Piano delinea delle linee di azione comuni ai due Ministeri per costruire un rapporto nuovo e più integrato tra sistema formativo e mondo del lavoro

Elaborato dai Ministri del Lavoro e dell’Istruzione, Maurizio Sacconi e Mariastella Gelmini, il Piano delinea delle linee di azione comuni ai due Ministeri per costruire un rapporto nuovo e più integrato tra sistema formativo e mondo del lavoro al fine di realizzare la piena occupabilità dei giovani.

Preparare i giovani di oggi ai mercati del lavoro di domani
Rispetto ai coetanei di altri Paesi i nostri giovani incontrano il lavoro in età troppo avanzata e, per di più, con conoscenze poco spendibili anche per l’assenza di un vero contatto con il mondo del lavoro in ragione del noto pregiudizio che vuole che chi studia non lavori e che chi lavora non studi. Quasi del tutto assenti, nonostante gli sforzi compiuti in questi anni, sono moderni servizi di collocamento e orientamento al lavoro che possano agevolare una più celere transizione verso il mercato del lavoro consentendo altresì, alle istituzioni scolastiche e alle università, la continua riprogettazione e l’adattamento della offerta formativa e un costante contatto con il territorio in cui operano.
È la marcata autoreferenzialità del sistema educativo di istruzione e di formazione che incide
negativamente sulle prospettive occupazionali dei giovani. È questa la principale ragione di un
frequente intrappolamento ai margini del mercato del lavoro, con occupazioni e professionalità di bassa qualità, non di rado senza alcuna coerenza tra carriera scolastica e carriera lavorativa.
Per contrastare questa autoreferenzialità delle istituzioni scolastiche e dei docenti è importante favorire una virtuosa competizione tra le scuole e, ancor più, tra le università affinché i giovani siano indotti a scegliere le sedi migliori, anche se più difficili, perché è qui che essi possono costruire delle solide premesse per il loro futuro. Tale competizione risulta anche necessaria per premiare e sostenere i centri migliori, in una ottica di ottimizzazione delle risorse, per elevare fino a spingerli alla eccellenza i centri più deboli e in difficoltà, con appositi incentivi e percorsi di recupero e di sostegno.
Nell’ambito di un nuovo e più integrato rapporto tra sistema formativo e mondo del lavoro si impone, dunque, una riflessione delicata, ma ineludibile su due temi prioritari: la mobilità degli studenti universitari e dell’alta formazione professionale, da un lato, e il valore legale del titolo di studio,dall’altro lato.