Lavoro e Giovani

Lavoro e giovani, argomento al centro quando si parla di futuro. Ma qualcosa di inedito c’è. Ovvero l’attenzione dei ragazzi alla qualità della vita, intesa, in senso largo, non solo come prospettiva di guadagno, ma piuttosto connessa all’ambiente di lavoro e alla possibilità di conciliare vita privata e aspirazioni di carriera. E sono proprio loro, i millennials, che spesso lasciano un posto sicuro se l’ambiente in cui lavorano non rispetta i loro valori. Non sono certo fannulloni anzi, spesso sono ragazzi che hanno studiato tanto, hanno una laurea e un master, conoscono più lingue.

Le indagini AIDP e ADECCO

Proprio questo emerge da un’indagine AIDP, Associazione per la direzione del personale, riportata dal magazine del Corriere della Sera, IO Donna. Secondo i dati dell’associazione, il 70% di chi ha tra i 26 e i 35 anni ha scelto o sta scegliendo di lasciare un lavoro sicuro. E secondo una ricerca Global Workforce of the Future di The Adecco Group (operatore di riferimento nei servizi dedicati alla gestione delle Risorse umane, e sponsor di “99 e lode”): il 75 per cento di chi ha aderito al sondaggio predilige datori di lavoro interessati al benessere dei loro dipendenti.

La nuova era del lavoro

Ma quali sono i valori di riferimento più ambiti in ambito lavorativo. Sempre secondo quanto riporta il noto Magazine del Corriere, lavoro e giovani fanno il paio con: flessibilità nel gestire i tempi e il luogo dove lavorare. Qui la parte del leone la fa il lavoro a distanza, novità che, in seguito alla pandemia, ha rivoluzionato in modo radicale le abitudini quotidiane aprendo nuovi scenari. E poi la possibilità di gestire il tempo libero e le vacanze senza dover essere strettamente legati ad autorizzazioni o a estenuanti trattative coi colleghi. Importante anche sentirsi parte di una comunità.

Così si muove il senso etico contemporaneo, districandosi tra una selva oscura di precarietà e incertezze, prevalendo persino quando il lavoro sicuro esiste. I giovani infatti vogliono sentirsi valorizzati, star bene in un posto che rispetti i loro principi e sono consapevoli che nel corso della loro carriera cambieranno diversi posti di lavoro per vagliare diverse opportunità oltre alle prospettive di guadagno e di carriera. Ed è pure da segnalare l’effetto domino innescato dalle dimissioni dei colleghi scontenti. Insomma basta alle paghe basse e basta vivere per lavorare, che si inizi a lavorare per vivere.

Lavoro e giovani: il senso di appartenere a una comunità

Il successo del bonus psicologo

Entra a far parte dei servizi molto graditi, il Bonus psicologo attivato dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza, che ha riscosso gran successo tra i giovani soprattutto tra gli under 35 (il 60 per cento delle 300mila richieste è arrivato da loro, secondo la Commissione Europea). E’ considerato uno strumento formidabile per aumentare l’autostima e migliorare le relazioni con gli altri.

Possiamo parlare di lavoro sostenibile?

Le imprese più strutturate e lungimiranti stanno quindi elaborando nuove strategie per non perdere i loro talenti e per riuscire a conquistarne di nuovi. Ed ecco allora gli asset fondamentali per una nuova era del lavoro: concedere flessibilità, via strutture troppo burocratiche e verticistiche a favore di strutture più collaborative e attente alle persone, spazio per permettere di conciliare gli impegni aziendali e quelli personali rispettando i valori di ciascuno. Poiché le politiche del lavoro sia a livello macro, sia nelle più ristrette realtà aziendali, sono un tema sociale, senz’altro tutto ciò che mira a renderlo più adeguato a queste più moderne istanze, rientra nelle tematiche della sostenibilità in ambito sociale.

Lavoro e giovani: spirito di squadra

La chiave di volta è dunque consentire ai giovani di entrare nel mondo del lavoro con un’adeguata forma contrattuale, garantendo continuità nella formazione e assicurando un buon clima. In questo ambito sono senz’altro da potenziare sia le politiche attive del lavoro sia le politiche educative della scuola, perché offrano ai giovani una preparazione più adeguata alle necessità e alle richieste di professionalità avanzate dalle imprese.